>> Durante i primi nove mesi dell’anno, le esportazioni hanno raggiunto 36.644,81 tonnellate rispetto alle 32.097,93 tonnellate dello stesso periodo del 2020
>> A incarnare la crescita più notevole in termini di valore sono stati Cile, Cina e Stati Uniti
>> Durante questo periodo, i paesi terzi hanno guadagnato peso nelle esportazioni, rappresentando il 27,3%
Madrid, 09 dicembre 2021 – Il Consorcio del Jamón Serrano Español (CJSE) ha reso noti i dati relativi alle esportazioni di prosciutti e prosciuttini stagionati spagnoli fino al terzo trimestre del 2021, periodo in cui sono state esportate complessivamente 36.644,81 tonnellate, rispetto alle 32.097,93 del periodo precedente, con un aumento del 14,17%. Allo stesso modo, sono state effettuate esportazioni per un valore totale di 364.059.845,82 euro, con un aumento del 15,58% rispetto all’anno precedente.
Inoltre, il prezzo medio è aumentato dell’1,24% durante questo periodo raggiungendo i 9,93 euro. Il prezzo medio nei paesi dell’Unione Europea è stato di 9,01 euro, rispetto a 12,41 euro nei paesi terzi, con un leggero aggiustamento dello 0,18% e dello 0,20%, rispettivamente.
“La ripresa dei consumi in quasi tutti i mercati strategici ha fatto sì che, nel corso dei primi nove mesi dell’anno, le esportazioni di prosciutto stagionato abbiano continuato a recuperare gradualmente, per tornare, in generale, ai livelli pre-Covid, potendo anzi superarli. Inoltre, durante questo periodo, abbiamo assistito a una crescita delle esportazioni da parte dei paesi terzi: il tradizionale rapporto di esportazione verso l’Unione Europea dell’80-20% è arrivato a un’inversione fino all’attuale 70-30%”, spiega Carlos del Hoyo, Direttore marketing e promozione del Consorcio del Jamón Serrano Español.
Quindi, a livello globale, i paesi dell’Unione Europea hanno importato un totale di 26.628,93 tonnellate durante questo periodo, mentre i paesi terzi hanno registrato un volume di 10.015,88 tonnellate. L’Unione Europea rappresenta il 72,7% delle esportazioni di prosciutto stagionato, mentre i paesi terzi rappresentano il 27,3%.
All’interno dell’Unione Europea, le principali destinazioni del prosciutto Serrano continuano ad essere Francia e Germania, che hanno visto aumentare il loro valore del 10,59% e dello 0,07% e continuano a rappresentare più del 50% delle esportazioni del prodotto, seguite da Portogallo e Italia. Nel frattempo, i mercati che hanno aumentato maggiormente il valore delle loro esportazioni durante la prima metà del 2021 sono stati il Belgio, del 19,81%, l’Italia, del 14,99%, e i Paesi Bassi, del 14,35%. Vale anche la pena sottolineare il caso della Svezia, che rappresenta il mercato europeo con il prezzo medio più alto, a 14,12 €/kg.
D’altra parte, i paesi terzi che hanno mostrato la crescita più significativa in termini di valore sono stati il Cile, del 107,75%, e la Cina, del 103,45%. Il paese asiatico, inoltre, continua ad essere il mercato con il prezzo più alto, a 16,64 €/kg, nonostante la diminuzione del 17,26%. D’altra parte, il Regno Unito ha subito un calo dell’1,07%, anche se il suo prezzo medio è aumentato dell’11,66% raggiungendo i 14,82 €/kg; l’Australia, invece, ha aumentato il suo valore del 23,95% e il suo prezzo medio dell’1,82%.
È importante sottolineare il significativo aumento del 56,55% registrato negli Stati Uniti, nonostante un calo del 3,20% del prezzo medio. Da parte sua, Carlos del Hoyo spiega che “gli Stati Uniti sono diventati la principale destinazione del prosciutto Serrano al di fuori dell’Unione Europea e il CJSE prevede che diventerà il terzo o quarto mercato più importante. D’altra parte, è importante sottolineare l’aumento che continua a registrare la Cina, che raggiungerà più di 1.000 tonnellate, così come la crescita costante che sta avvenendo in altri mercati come il Messico e l’Australia. Di contro, il Regno Unito ha subito un calo dell’11,40% in volume e dell’1% in valore, a causa della carenza causata dalla Brexit e dall’incidenza e dalle restrizioni della pandemia”.
Per quanto riguarda i formati, il 19,10% dei pezzi esportati in questo periodo corrisponde al formato con osso, che ha contribuito a una crescita del 30,75% in termini di volume e del 36,37% in termini di valore. A questo proposito, il Direttore marketing e promozione del CJSE sottolinea che “queste cifre in aumento sono state dovute alla riapertura del settore alberghiero e della ristorazione e al fatto che questo formato rappresenta un’attrazione commerciale nella grande distribuzione per il periodo natalizio; il Cile e il Messico sono i paesi che hanno registrato la maggiore crescita in termini di prezzo medio di questo formato. La Cina, da parte sua, è il mercato che, in proporzione, sta importando più prosciutto con osso”. Infine, il prosciutto disossato è aumentato del 10,65% in volume e dell’11,66% in valore: qui, Cina e Regno Unito rappresentano i consumatori con i prezzi più alti per questo formato.